In arrivo la X edizione del Premio Lucio Dalla – intervista al Patron Maurizio Meli

di Paolo Cavaleri

L’INTERVISTA – Chi trova un amico trova un tesoro. Forse son queste le parole che ho trovato più rassomiglianti pensando a qualche giorno fa, quando al telefono come redattore de “La Redazione Online” ho avuto il piacere di parlare con Maurizio Meli. Proprio grazie ad un suo collaboratore, Pino Paolessi, cantautore e interprete romano, ho potuto parlare con Meli, oggi produttore, ex musicista e cantautore e, nello specifico tastierista. Da 10 anni Patron di questa realtà.
Meli è stato amico d’infanzia di Lucio Dalla, gentilmente ha accettato l’invito ad accennare giusto qualcosa sul premio istituito in memoria di questo cantautore italiano e che ora nel 2022 si appresta ad inaugurare la sua decima edizione.



Salve Maurizio, per la nostra linea editoriale del terzo anno, abbiamo pensato di interessarci dei premi dedicati ai grandi cantautori italiani.
Qual è stata l’idea che ti venne a mente per la creazione del Premio Dalla?

Salve, quest’anno sarà il decimo anniversario della sua scomparsa, ed anche se per le chiusure tutto il mondo della cultura ha subito delle forti limitazioni, ho voluto fortemente mantenere una continuità nella cronologia delle precedenti edizioni. Gli appuntamenti importanti per il nono anno ci sono stati il 3-4-5 dello scorso Marzo in occasione della 9° Classica 3 giorni, mentre per il Decennale ci saranno i primi giorni di Dicembre.

Non siamo estranei a cambiamenti per necessità di tempistiche, l’ottava edizione ha subito quattro rinvii, ma per rispondere alla tua domanda devo portarti indietro nel tempo, quando nel 2012 subito dopo Sanremo, vidi alla tv l’intervista di Vincenzo Mollica a Lucio.
Capii che stava male, e pensando a come onorare la sua figura una volta che fosse mancato, affinchè la gente non si dimenticasse della sua persona, mi venne a mente la possibilità di fare qualcosa di concreto. Tuttavia, avevo già pensato ad un riavvicinamento alla figura di Lucio già prima della sua scomparsa: era il 21 settembre 2011 e guardando degli spot presi nota e misi l’idea … poi sono andato in Germania per ricaricare le energie come noi autori facciamo di volta in volta per prenderci un po’ di tempo in una sorta di riposo spirituale.

Dunque … Lucio morì dopo due settimane da quell’intervista, io ero a Livorno con mia moglie nell’ufficio del catasto e in quel momento entrò una signora e disse:
– “Avete sentito è morto Lucio Dalla” –
e lì mi lasciai andare a un fortissimo – “NO” -.
Partii per Firenze, nell’autoradio, se cambiavi canale, non c’era stazione che non trasmettesse le sue canzoni. Per una serie di cose personali, andai a Piazza Santa Croce e lì, in quel viaggio, mi decisi … il Premio è nato proprio tra Livorno e Firenze.

Parlami del Premio e dei partecipanti … l’età, ma sono particolarmente curioso della loro provenienza.

Inizialmente il Premio era recepito dall’interesse di molti partecipanti per motivi quasi esclusivamente di visibilità ma da qualche anno a questa parte si è creata una forte sinergia che sta rispecchiando molto l’aspetto culturale musicale. In vero ti dico che non è un’iniziativa fatta per avere successi discografici, si è formata per mettersi alla prova come musicisti, artisti, cantautori, ed è in questa maniera che si omaggia la figura di Lucio … così le nuove generazioni potranno guardare a lui in maniera autentica.

C’è un piacevolissimo scambio generazionale nel Premio, abbiamo potuto vedere persone che hanno dai diciotto anni fino ai settanta. In più c’è stata, finalmente aggiungerei, una vincitrice per le quote rosa: due precisamente, le prime otto edizioni avevano vinto solo maschi ma a questa dove siamo giunti si sono aggiudicate il Premio Lucio Dalla Simona Galli e il Premio della Critica Giulia Vestri. Ambedue toscane.

All’inizio l’età minima era dodici anni, avevo a cuore questo in quanto personalmente ho cominciato a scrivere canzoni a dieci anni ma dopo abbiamo alzato l’età dai sedici ai diciotto anni, a facoltà della produzione. Adesso i ragazzi partecipano e interagiscono molto bene anche con quelli più grandi.

C’è un sano scambio di idee, le idee sono figlie dell’esperienza che per tutti è diversa e questo genera una grande ricchezza. Non esiste l’esperienza discografica da un certo punto di vista, bensì quello che dimostri di essere quando vai in scena.
Per quanto riguarda la provenienza invece, all’inizio nella prima edizione venivano più dal centro-sud, forse perché non si conosceva il Premio, infatti dalla seconda edizione si è confermato questo fatto con un 70% dal sud Italia.
Sono più partecipativi, anche a Sanremo sono a maggioranza del sud. Quest’anno abbiamo avuto tre partecipanti dalla Puglia, e sempre tre dalla Calabria, Sicilia, Sardegna, Campania, ma anche Toscana, Lombardia, Veneto e Piemonte. Ci sono stati due vincitori del Trentino per la sesta edizione e l’ottava, rispettivamente Andrea Lelli e Francesco Camin.

Avete avuto modo di operare anche in altre città?

Decisi di inaugurarlo a Bologna, ma fondamentalmente era un contesto molto di nicchia, non avevamo l’interesse della stampa locale così, seguendo dei consigli di altre persone, l’ho trasferito a Roma.
Era più facile farlo raggiungere a più persone da tutta Italia.
Nel 2017 abbiamo avuto la prima vetrina del Premio a Sanremo, adesso siamo arrivati alla quinta, e siamo sempre in scena il venerdì della sera prima della finalissima sanremese.
Riguardo a questo siamo fra i primi tre posti delle attenzioni della settimana del festival.


La vetrina è riservata agli artisti iscritti delle precedenti edizioni e agli iscrivendi, non a quelli che non si iscrivono, è un fatto di regolamento. Il Premio Lucio Dalla è un premio concorsuale non promozionale come Sanremo. Facciamo promozione per i nostri iscritti con la vetrina. Annualmente abbiamo due eventi fissi, l’edizione effettiva e l’esperienza nella città dei fiori.

Con le sospensioni delle attività culturali avete comunque avuto modo di continuare le edizioni, dove vorresti andare col Premio? Per sensibilizzare meglio altre parti d’Italia intendo.

Si certo, come tutti abbiamo dovuto saper aspettare e reinventare un modus. Per esempio prima della pandemia facevamo le selezioni sia online sia in alcune località dello stivale e l’evento finale in teatro mentre adesso adoperiamo la tv: le riprese sono mandate in onda su Odeon TV e registrate da Gold TV.
Eravamo in presenza al Teatro di Santa Chiara di Roma vicino al quartiere Torrino dell’Eur, lì abbiamo avuto l’edizione numero sei e sette mentre le successive otto e nove in tv così come sarà per il Decennale.

In Teatro Tv sono venuti anche gli artisti non finalisti e il 5 Marzo si respirava aria di gruppo compatto a prescindere. Anche loro a cantare tutti insieme a me “L’anno che verrà” per il tradizionale finalone che cala il sipario su ogni edizione. Questo è quello che auspico e desidero per il Premio: una sinergia di anime che possono condividere e conoscersi al di là di chi vince o di chi no.
La Classica 3 Giorni del Premio è un’esperienza ogni anno sempre più bella.
Ti arricchisce tantissimo umanamente e artisticamente.

Tornando al discorso della sinergia son molto belle le collaborazioni che nascono. Fin dal primo anno abbiamo avuto la partnership con il Vinilificio di Cristian Adamo che sposò subito la mia idea di realizzare il disco in Vinile con la canzone 1° classificata e una seconda sempre del vincitore. Ed ogni anno sforniamo il Vinile 33 giri.

Beh per il futuro abbiamo in programma di poter arrivare anche in quelle regioni dove per una serie di circostanze non siamo ancora arrivati come in altre, il Friuli piuttosto che l’Abruzzo, il Molise o la Basilicata per esempio. Per il resto ci dedichiamo molto al Premio tramite i social. Esso è l’eredità a cui possiamo guardare, specialmente i giovani, per poter continuare a sognare con canzoni proprie e mettere in cascina esperienze come quella della 3 giorni romana e della nostra ribalta sanremese.

Dopo dieci anni dunque, Lucio Dalla è presente attraverso i suoni e le parole di una vita che solo pochi stretti amici e collaboratori hanno potuto vivere nelle parentesi temporali della sua esistenza.
Maurizio Meli, Pino Paolessi, Alfonso Stagno e altri amici della più alta sfera musicale italiana, possono essere considerati come i sostenitori di questa realtà artistica in svolgimento ogni anno proprio grazie alle esperienze dirette che hanno condiviso con questo artista.

Attendiamo adesso questo dicembre per poter vedere i prossimi vincitori che verranno da questo appuntamento culturale.

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